Marco Morotti Profilo

Intervista Marco Morotti

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Il 2016 per l’atleta Marco Morotti è iniziato nel migliore dei modi: è salito per la prima volta sul podio tricolore durante i Campionati Italiani Indoor Juniores. Marco è un ragazzo determinato che da undici anni pratica la marcia e  dopo tanti sacrifici è finalmente arrivato un bel risultato. Vi lasciamo alla sua intervista citando una frase molto importante per lui: “IL LAVORO PAGA”.  Sicuramente l’impegno è alla base di ogni cammino sportivo e lo dobbiamo ricordare sempre ai nostri ragazzi!

Scheda:

Nome: Marco
Cognome: Morotti
Luogo e data di nascita: Alzano Lombardo (BG) 15/12/1997
Società: Atletica Riccardi Milano 1946
Allenatori: (in ordine alfabetico: Andrea Adragna e Andrea Previtali)
Scuola frequentata: Amministrazione, finanza e marketing
Primati personali:

  • 5000 indoor: 22’11″63 (Ancona 2016)
  • 10.000 pista 47’00″34 (Lodi 2015)

Intervista

Da quanti anni pratichi la marcia?
Con questo 2016 ho iniziato il mio undicesimo anno.

Chi o cosa ti ha avvicinato a questa disciplina?
Il Grande Giancarlo Corazza! Senza di lui non mi sarei approcciato a questa specialità che mi ha permesso di conoscere persone fantastiche.

Quale gara ricordi con particolare soddisfazione?
In realtà non è una gara che ricordo in particolar modo, ma due: la prima è la finale oro CDS 2016 a Jesolo dove, arrivato a metà gara, sono stato costretto a fermarmi a causa di conati di vomito, perdendo più di 30″. Ma qualcosa o “qualcuno” mi ha permesso di ripartire ed arrivare al traguardo, guadagnando un piccolo punto per la mia società. Piccolo, ma che ha contribuito a vincere il titolo nazionale assoluto a squadre.
La seconda gara che ricordo con estrema soddisfazione è il 5000 svolto ad Ancona, durante i Campionati Italiani Indoor 2016. Personalmente, una gara perfetta, “gestita in modo magistrale” come mi hanno confermato i miei due grandi allenatori, e che mi ha permesso di raggiungere il mio primo podio Nazionale, distruggendo di due minuti il mio precedente personale indoor.

Quante ore a settimana dedichi gli allenamenti?
Mi alleno 5 volte a settimana. Le ore variano a seconda dell’allenamento.

Come tutte le discipline sportive a livello agonistico, allenamenti e gare comportano delle rinuncie. Quale ti pesa di più?
A dir la verità nessuna. Quello che faccio durante la mia giornata mi soddisfa e non mi comporta nessun rimpianto a fine di essa.

Scuola e sport possono “viaggiare” insieme?
Assolutamente si. La persona che ammiro di più sotto questo punto di vista è una grande marciatrice, Eleonora Giorgi.

Prima di una gara cosa pensi?
Cerco una tranquillità interiore, con me stesso. Ovviamente, una tranquillità che deve “nascere” all’interno di me ore e ore prima.

Quanto è importante condividere la preparazione atletica con un gruppo affiatato?
Credo sia molto importante, soprattutto per i bambini. È fondamentalmente questo che porta un ragazzino ad andare ad allenamento volentieri: la voglia di condividere quello che gli piace con degli amici.

Non sempre si rimane appagati di una gara; esistono giornate “no” da dimenticare e quelle “si” da immortalare. Tu personalmente come reagisci in queste particolari occasioni?
Capire il perché è andata male e migliorare sui punti nella quale si è più fragili.

Quali sono le persone che vuoi ringraziare per tutto quello che hai raggiunto fino ad ora?
In primis Giancarlo Corazza per le ragioni dette precedente; i miei allenatori “fisici” e non: Andrea Adragna, Andrea Previtali e Andrea Colombo, i “Grandi Capi” della mia società Sergio Tammaro, Marco Avogadro ma soprattutto Renato Tammaro, alla quale, purtroppo, ho potuto stringere la mano solo una volta prima che lui ci lasciasse.
La mia primissima società, la Polisportiva Villese.
Davide Marchesi, Marco Duccoli, Gabriele Gamba che compongono il mio piccolo gruppo di allenamento, … come si dice in questi casi “pochi ma buoni”.
Tutti i miei amici, fuori e dentro l’atletica, che mi danno tantissima forza, più di quanto loro possano immaginare! Ed in particolare voglio ricordare il “Gruppo di Ossana”.
Ed infine i miei genitori che operano “dietro le quinte” ma che svolgono un ruolo piccolo ma significativo.

Un tuo messaggio a chi ci segue?
Volevo concludere riportando una frase che per me è importantissima, che mi disse e che continua a dirmi una persona, altrettanto importante per me: “IL LAVORO PAGA”. Ognuno la interpreti come vuole 😉

OLTRE LA MARCIA

Colore preferito Blu
Mare o montagna Montagna
Stagione preferita Inverno
Riflessivo o impulsivo Riflessivo, ancora per poco
Ottimista o pessimista Siamo in una situazione di 50-50
Piatto preferito Pasta al forno
Luogo preferito Capo Nord
Film preferito Rocky 4
Cantante preferito Gigi D’Agostino
Non puoi fare a meno Degli amici
Quando viaggi porti sempre con te Le cuffie

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Happy Birthday!

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