Elisa Rigaudo 1

Intervista a Elisa Rigaudo

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Abbiamo intervistato per tutti gli appassionati che ci seguono la grande marciatrice Elisa Rigaudo e possiamo dire che è stato un vero piacere. Dalle sue risposte vedrete come dopo 20 anni di carriera, prosegue la sua passione per la marcia.

Carriera

Ha partecipato a 3 edizioni delle Olimpiadi: Atene 2004 >6° posto, Pechino 2008 medaglia di bronzo, Londra 2012 7° posto sulla distanza dei 20 Km; 6 edizioni dei Mondiali (2003, 2005, 2007, 2009, 2011, 2013); Medaglia d’oro agli Europei Under 23 Amsterdam 2001, Oro ai Giochi del Mediterraneo Almeria 2005, Bronzo agli Europei di Göteborg 2006.

Titoli Italiani: 2 volte campionessa nazionale nei 5 km di marcia (2004, 2007), 2 volte campionessa nazionale nei 10 km di marcia (2013, 2015), 4 volte campionessa nazionale nei 20 km di marcia (2003, 2004, 2005, 2008), 6 volte campionessa nazionale nei 3 km di marcia indoor (2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009).

Coppa del mondo: 16°posto Torino 2002, 5° posto Naumburg (Germania) 2004, 10° posto La Coruña (Spagna) 2006, 20° posto Čeboksary (Russia) 2008, 7° posto Saransk (Russia) 2012. Coppa Europa: 13° posto Cheboksary (Russia) 2003, medaglia di bronzo Miskolc (Ungheria) 2005, 4° posto Royal Leamington Spa (Regno Unito) 2007, medaglia di bronzo Olhão (Portogallo) 2011. Il 1º settembre 2008 è stata nominata dal Presidente della Repubblica Italiana “Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana“.

Nel 2002 diventa la prima donna Italiana ad essere arruolata dalla Guardia di Finanza. È felicissima del suo lavoro e della sua famiglia a cui è molto legata. Tanti giovani marciatori troveranno nelle sue parole consigli utili per proseguire questa impegnativa ma speciale disciplina.

Scheda

Nome: Elisa
Cognome: Rigaudo
Luogo e data di nascita: Cuneo 17 giugno 1980
Società: Fiamme Gialle
Allenatore: Patrizio Parcesepe
Presenze in nazionale: 20
Primati Personali:
– 10 Km 42’33”
– 20 Km 1h27’12”

Intervista

Da quanti anni pratichi la marcia?
Da più di 20 anni

Chi o cosa ti ha avvicinato a questa disciplina?
Devo dire grazie alla mia maestra delle Scuole Elementari e a suo marito Mario, entrambi appassionati di atletica. Dopo la scuola ci facevano fare ginnastica e giocare poi Mario è diventato il mio primo allenatore.

Quale gara ricordi con particolare soddisfazione?
Daegu 2011 è stata la mia gara. Un quarto posto che per me vale oro. Ero diventata Mamma 11 mesi prima e ho gareggiato pensando a mia figlia.

Quante ore a settimana dedichi agli allenamenti?
Faccio due sessioni di allenamento al giorno compresa la domenica per una media 150 Km a settimana. Si aggiungono poi sedute in palestra che comprendono Core Training ed esercizi posturali.

Come tutte le discipline sportive a livello agonistico, gli allenamenti comportano delle rinunce. Quale ti pesa di più?
Sono Piemontese, e nei mesi precedenti le gare rinuncio al Vino. A parte questo seguo una dieta equilibrata senza alcuna restrizione alimentare.

Scuola e Sport possono “viaggiare” insieme?
Devono viaggiare insieme. Lo sport è per prima cosa educazione e rispetto delle regole.

Prima di una gara cosa pensi?
Ai miei Bambini, a mio marito e al lavoro fatto per arrivare alla gara.

Il tuo prossimo obiettivo quale sarà?
Il prossimo obbiettivo sarà il mondiale di Pechino dove sogno un piazzamento tra le prime otto.

Quanto è importante condividere la preparazione atletica con un gruppo affiatato?
È una cosa bella e molto importante. È il tecnico che decide chi deve fare parte del gruppo, non devono esserci conflitti e l’allenatore deve essere bravo a diversificare la preparazione in base alla condizione dei singoli.

Non sempre si rimane appagati di una gara; esistono giornate “NO” da dimenticare e quelle “SI” da immortalare. Tu personalmente come reagisci in queste particolari occasioni?
Dietro alla gara ci sono anni di lavoro che non si perdono. Specialmente nella Marcia un atleta che si presenta sulla linea di partenza sa quanto vale, un cattivo risultato può solo essere attribuito ad una cattiva preparazione, infortuni, problemi di salute ma non alla sfortuna. Ad Osaka nel 2007 mi sono ritirata, un mese prima avevo una brutta bronchite, mi sembrava di aver recuperato, volevo partecipare a tutti i costi e ho pagato il conto. I giornalisti dopo la gara scrivevano che per la Rigaudo era stata una giornata no.

Sei felice?
Si, sono felicissima. Ho una famiglia bellissima e un lavoro che amo da morire.

Un tuo messaggio a chi ci segue.
Un atleta deve ritenersi soddisfatto quando arriva al traguardo con le gambe che bruciano e si è pure divertito. La classifica è una cosa secondaria.

Luglio 2015

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